Gruppo Scout Lendinara 1°

Annalena Tonelli

  • Aumenta dimensione caratteri
  • Dimensione caratteri predefinita
  • Diminuisci dimensione caratteri
  • images/fotorecenti/DSC_0138(1).jpg

Route 2010

E-mail Stampa PDF

CHI VUOL MUOVERE IL MONDO, PRIMA DEVE MUOVERE SE STESSO (Socrate)

L’avventura del Fuoco Santa Chiara tra Casso ed Erto

 

Agli occhi del mondo, l’immagine tipica dello scout è quella dell’imbranato dagli occhiali spessi e dallo zaino enorme e pesante, che se ne va a spasso per i boschi. Agli occhi dei parenti e degli amici, lo scout è il pazzo che accetta di dormire due settimane in una tenda, senza alcuna comodità, o che concepisce l’assurdità di andare in montagna con tutto il necessario per sopravvivere dentro ad uno zaino.

Eppure, ogni anno questo benedetto scout decide di tornare. Perché venti ragazze dovrebbero rinunciare ad una settimana al mare per camminare? Perché dunque il Fuoco Santa Chiara “va in Route”? La risposta non è unica ed è altamente soggettiva. Però i motivi per i quali noi Scolte ancora continuiamo la vita scout si rifanno a quello che è chiamato il “treppiede dello scoltismo”: comunità, strada e servizio.

Quest’anno abbiamo puntato sulla “strada”: ciò significa che noi Scolte, con le nostre insostituibili capo, abbiamo prefissato -cartina alla mano- un percorso da coprire nel giro di quattro giorni ed una tabella di marcia. Il progetto? Longarone-Casso-Erto, con un picco attorno ai 2000 mt.

Sapevamo tutte benissimo che non sarebbe stata una stupidaggine, ed eravamo pronte a far fronte ad eventuali complicazioni, ma di certo nessuna si aspettava che il sentiero non esistesse più: l’erba era cresciuta così fitta e alta da ricoprire il varco del sentiero: che fare? Non ci siamo perse d’animo e già la sera avevamo un’idea per un percorso alternativo, altrettanto bello e avventuroso. Il terzo giorno abbiamo raggiunto la Casera Galvana, affrontando un dislivello non da poco. Alla fine della salita eravamo tutte entusiaste, nonostante la stanchezza e i piedi doloranti! Nei momenti in cui non camminavamo, abbiamo avuto l’occasione di riflettere su noi stesse e sulla nostra presenza all’interno del gruppo, cercando di capire un po’ meglio come sviluppare le nostre qualità al meglio, al servizio del prossimo.

Penso che questa route ci abbia fatto crescere molto come Fuoco. Ora siamo molto più complici e legate di prima. Dopo tutti i campi in cui abbiamo prestato servizio, vivere cinque giorni tra noi ha avuto un effetto strabiliante. Abbiamo condiviso ricordi, esperienze recenti e remote, speranze, aspettative. Mai nulla è sembrato fuori luogo o sciocco, per il semplice fatto che faceva parte di noi stesse e del nostro essere scout. Il bello della Terza Branca penso sia proprio questo: è il momento in cui si sente che si sta facendo emergere la propria persona davanti alle compagne di strada, senza paura di essere giudicata né con la pretesa di giudicare. E verosimilmente è uno dei modi migliori di crescere.

Capriolo Responsabile

route2010
Clicca sulla foto per vedere la galleria fotografica!
 
Condividi su facebook

Iscriviti alla Newsletter

Newsletter


Ricevi HTML?


We use cookies to improve our website and your experience when using it. Cookies used for the essential operation of the site have already been set. To find out more about the cookies we use and how to delete them, see our privacy policy.

I accept cookies from this site.

EU Cookie Directive Module Information