I campi degli esploratori quest’anno, si sono svolti in appezzamenti vicini di una località assai importante per il nostro gruppo. I due prati di Col di Prà sono infatti gli stessi in cui si è recato per la prima volta il nostro gruppo agli albori della sua costituzione nella FSE.
In questo luogo così pieno di significato per noi, è stato più facile tornare alle origini di quella che è la proposta scout, fornendo ai ragazzi temi semplici ed essenziali, ma proprio per questo ancor più formativi, sui quali mettersi in gioco.
Ovviamente, come di nostra consuetudine, non sono mancati costruzioni, alzabandiera, giochi, cerimonie, uscite, passeggiate per le cime dei monti, bagni in torrente, gare cucina, danze, canti, fuochi e quant’altro ci caratterizzi, il tutto in una cornice a dir poco spettacolare che è la Valle di S. Lucano (chiamata così perché dava dimora in una sua grotta all’omonimo eremita), circondati da montagne spioventi e da cime suggestive che sembrano inarrivabili, ma che provocano soddisfazione immensa nel guardare il paesaggio che si apprezza una volta raggiunte.
I ragazzi a fine campo erano sicuramente fisicamente segnati e misurati dalle due settimane di giochi e attività svolte, ma sembravano non sentirlo grazie all’entusiasmo che scaturiva dai loro cuori e che li accompagnava dai primi giorni di campo, lo stesso entusiasmo che ha fatto intuire a noi capi di essere riusciti, grazie allo scoutismo e a ciò che ne concerne, a farli tornare a casa con qualcosa in più anche questa volta e che ciò che gli abbiamo lasciato, sia qualcosa di buono.
