Come scordare la sconfinata bellezza di quelle valli e vette che dopo tanta fatica si presentavano lì, come d’incanto, regalate ai nostri occhi. La Strada e le salite si sono fatte sentire sulle gambe e sulle spalle, perché uno zaino da campo mobile non scherza affatto, e tu d’altro canto, non devi permetterti di scherzare con lui, ma il gusto che ti rimane in bocca dopo tanti sacrifici non ha prezzo.
Sarà merito del formidabile mosaico di piccoli gioielli naturali che il Buon Dio ha voluto disseminare sul tuo cammino affinché gli ammirassimo, o forse sono stati i piccoli gesti e segni quotidiani che contraddistinguono le amicizie in divenire di una comunità.
Gli obiettivi e le mete da raggiungere erano chiari, limpidi, ambiziose!
Mete fisiche certo…vette, rifugi, laghi… ma sopratutto mete spirituali, interiori…forse le più difficili.
Gli ostacoli da superare tanti, ma la caparbietà, la convinzione di un’ideale e la solidarietà dei fratelli di Strada hanno permesso di assaporare l’estasi del raggiungere la vetta.
Volpi a parte, E’ in questo modo che il Clan Beata Vergine del Pilastrello quest’anno ha vissuto il suo campo mobile sulle vette carniche, tra Friuli, Austria e Veneto, affacciati sul Cadore interrogandosi sulla difficile arte del Dono.